Pagine

venerdì 15 febbraio 2019

Che cosa sono le servitù di conservazione e perché potrebbero dare una mano alla natura italiana ed europea

Ho recentemente partecipato a uno studio che riguarda uno strumento di conservazione della natura molto efficace in alcuni paesi, il "conservation easement" che in italiano tradurrei "servitù di conservazione".
Che cos'è?
Servitù di conservazione conservation easement Stefano Picchi
In Colorado a visitare un proprietario che ha deciso di aderire a una servitù di conservazione
Un “easement” è un diritto non legato al possesso che permette di utilizzare un bene di un'altra persona giuridica senza modificarne la proprietà.
Ho riassunto qui di seguito alcune caratteristiche di questo strumento:

• La proprietà di terreni porta con sé una serie di diritti: il diritto di occupare, affittare, vendere, costruire edifici, il diritto di coltivare, limitare l'accesso o raccogliere legname, solo per citarne alcuni.
• Nella maggior parte delle giurisdizioni, il proprietario può rinunciare a uno o più di tali diritti per uno scopo come la conservazione del territorio, pur mantenendo proprietà del resto dei diritti.
• Nel cedere un diritto, il proprietario fondiario "lo facilita" ad un'altra entità, si tratti di un'agenzia governativa o di una ONG (es. Land Trust). L’area soggetta a servitù per la conservazione rimane di proprietà privata, limitando solo alcuni dei diritti di utilizzo.
• L'accordo può richiedere al proprietario terriero di intraprendere determinate azioni per proteggere il territorio, l’acqua e le risorse, come recintare un ruscello per tenere fuori il bestiame o eseguire tagli boschivi in un modo più sostenibile; o per evitare di svolgere alcune azioni, come costruire edifici o suddere il terreno.
• Nella loro forma più completa, tali accordi assomigliano a piani di gestione dettagliati o documenti di pianificazione.
• Le servitù per la conservazione funzionano in modo simile alle restrizioni normative sull'uso del suolo imposte unilateralmente dalle autorità pubbliche in Italia (attraverso la pianificazione paesaggistica, urbanistica, etc.), ma derivano da accordi contrattuali diretti tra due parti private.
• Le servitù di conservazione non sono legate al proprietario ma al terreno
• Anche se possono essere modificati e revocati sotto certi condizioni, sono normalmente progettati per rimanere efficaci in eterno.
• Una servitù di conservazione su una proprietà è tradizionalmente registrata nel suo atto notarile.

Negli Stati Uniti, dove è nato, questo meccanismo legale nel caso in cui venga applicato alla conservazione della natura, viene denominato "conservation easement " ed è diventato lo strumento di conservazione più diffuso. Attualmente i Trust fondiari (Land Trust) negli Stati Uniti proteggono più territorio attraverso i “conservation easement” che attraverso tutti gli altri strumenti di conservazione del territorio privati ​​messi insieme. Nell’Unione Europea invece, gli “easement” non sono ancora ampiamente utilizzati quanto negli Stati Uniti, sebbene nella maggior parte degli Stati membri dell'UE non esista un esplicito ostacolo legale al loro utilizzo. 

Lo studio è stato progettato con lo scopo di documentare la situazione attuale negli stati membri dell'UE per quanto riguarda la base legislativa per i “conservation easement”. Sono stati dunque censiti i meccanismi legali nazionali già esistenti che supportano o potrebbero potenzialmente supportare l'applicazione di questo concetto. A tal fine, sono stati coinvolti esperti nazionali di 25 paesi dell'UE, tra cui Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Repubblica ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Regno Unito. 

È stato rilevato che in 22 dei 25 paesi analizzati, in linea di principio, sistemi simili agli “easement” (o le variazioni di questo meccanismo) possono essere utilizzati per destinare la proprietà a scopi di conservazione della natura. Solo per alcuni paesi gli esperti hanno riportato l’esistenza di norme che affrontano esplicitamente l'uso di “easement” per scopi di conservazione (ad esempio Belgio, Estonia, Francia, Irlanda, Paesi Bassi). In altri casi gli esperti hanno scoperto che i tradizionali diritti di proprietà reale limitati potrebbero essere utilizzati, tra gli altri, con propositi conservazionistici.
Nonostante un numero elevato di risposte positive sull'applicabilità di questo meccanismo in linea di principio, resta da vedere se la sua applicazione sia possibile anche nella pratica. Il meccanismo più comunemente usato che, in una certa misura, potrebbe essere adattato al concetto di servitù della conservazione è quello della "servitù". Altri meccanismi includono la locazione di terreni e altri accordi contrattuali. 

Lo studio conferma che nell’UE si possono trovare molti esempi promettenti, concludendo che la maggior parte degli Stati membri dell'UE potrebbero applicare il concetto di “conservation easement” all'interno del quadro giuridico esistente, con solo piccoli adattamenti o aggiunte alle leggi esistenti. La sfida principale non è in realtà il sistema giuridico in sé, ma piuttosto una mancanza di pratiche di attuazione e incentivi per i test e una più ampia applicazione di questa misura.
Disposizioni fiscali per incoraggiare i proprietari terrieri a concedere servitù per la conservazione esistono già in alcuni paesi, ma non sono diffuse. Riteniamo che questo aspetto sia di fondamentale importanza per espandere il concetto all'interno dell'UE e testarlo in azione. Pertanto, nello studio si raccomanda di incentivare il processo di applicazione di questo meccanismo come uno specifico strumento di conservazione della natura nei paesi dell'UE. Il programma LIFE e altri fondi dell'UE potrebbero essere uno strumento molto utile per questo scopo.

Sebbene i “conservation easement” abbiano una storia piuttosto lunga e di successo negli Stati Uniti, il concetto non deve necessariamente essere copiato in tutta la sua portata nell'UE. In molti paesi europei, l'approccio legale relativo al livello di protezione concesso ai diritti di proprietà e la possibilità di imporre restrizioni unilaterali da parte delle autorità pubbliche sono significativamente differenti. In termini semplici, la conservazione della natura nell'UE non deve basarsi solo su accordi volontari, ma questi possono rivelarsi un complemento prezioso al sistema esistente di aree protette e alle restrizioni unilaterali imposte dalle autorità pubbliche.
Trovate a questo link lo studio completo con la mia traduzione in italiano.