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mercoledì 17 dicembre 2025

Salvaguardare le specie animali più rare è una sfida complessa

Si è svolta con grande partecipazione all'Università degli Studi della Tuscia la conferenza “La conservazione ex-situ come strumento di supporto nella salvaguardia delle specie animali minacciate: esperienze e prospettive”, un incontro fondamentale promosso dall’Ente Monti Cimini e dalla Provincia di Viterbo con il Progetto LIFE LANNER, al quale ho collaborato come relatore e project manager. L'evento ha offerto una piattaforma per la condivisione di metodologie all'avanguardia e per un aggiornamento sostanziale sui risultati raggiunti dal progetto nella protezione del Falco lanario (Falco biarmicus feldeggii).

Life Lanner Viterbo 12/12/2025

Ecco le mie principali considerazioni professionali e gli apprendimenti scaturiti dal nostro lavoro sul campo e dalle discussioni:

1. La conservazione richiede innovazione metodologica adattiva. Le tecniche standard di reintroduzione della fauna selvatica spesso falliscono per specie altamente sensibili come il #FalcoLanario (F. biarmicus feldeggii). Il successo è stato raggiunto solo introducendo per primi l'"#hacking controllato" o l'"imprinting sociale".

La lezione: dobbiamo essere pronti a riprogettare interamente i protocolli di conservazione standard, integrando l'interazione umana continua e attività specializzate come l'introduzione di prede e gli esercizi di volo controllato per garantire che i giovani rapaci sviluppino le abilità essenziali di sopravvivenza e caccia. L'innovazione tecnica non è negoziabile per il successo. Le istituzioni finanziatrici dovrebbero garantire la giusta flessibilità per far fronte alla necessità di innovare.

2. Il monitoraggio è gestione, non solo raccolta dati. L'uso dei nuovi sistemi micro-GPS/VHF si è rivelato fondamentale non solo per tracciare la dispersione (che può raggiungere oltre 700 km), ma per l'intervento immediato in caso di crisi. Quando i giovani falchi mostrano segni di esaurimento o malnutrizione, i segnali VHF ci consentono di eseguire il "supporto in loco" (alimentazione sul campo) o il recupero per la riabilitazione.

La lezione: il successo della reintroduzione dipende da sistemi di gestione post-rilascio robusti e continui che trasformano i dati di monitoraggio in capacità operativa immediata e salvavita, riconoscendo che le prime settimane dopo l'involo sono il periodo più fragile.


3. Le minacce esterne richiedono la sincronizzazione delle politiche.
Nonostante la messa in sicurezza di 363 tralicci elettrici ad alto rischio nell'area del progetto, abbiamo riscontrato mortalità dovuta a cause antropiche (elettrocuzione e bracconaggio). Ciò evidenzia che la mitigazione a livello di progetto, pur essendo efficace a livello locale, deve essere supportata da un cambiamento della politica nazionale.

La lezione: gli interventi sul campo devono essere urgentemente sincronizzati con l'azione politica di alto livello. La nostra collaborazione in corso per integrare i dati e le conoscenze di LIFE Lanner nel Piano d'Azione Nazionale per il Lanario, facilitata dall'impegno di ISPRA, è essenziale per estendere l'impatto oltre i confini del progetto.

4. E'importante approcciare la specie senza preconcetti. L'esperienza di questi progetti ha dimostrato che, nel caso di specie molto rare, la conoscenza pregressa è talvolta inaffidabile ed è essenziale comprendere prima la specie intimamente, quasi da zero, per pianificare sforzi efficaci di riproduzione e rilascio. Il loro comportamento riproduttivo deve essere compreso, la dieta corretta deve essere trovata e le condizioni ambientali ideali per la conservazione devono essere individuate.

L’incontro è stato arricchito dalla presentazione di esperienze internazionali e nazionali cruciali nel campo della conservazione. Sono state illustrate le "Reintroduzioni di successo" dalla Fondazione ARCA (Dott. C. Avesani), il lavoro del progetto “LIFE Northern Ibis” sull'Ibis eremita (Dott.ssa R. Peroni), e le strategie di tutela della lucertola delle Eolie attraverso il progetto “LIFE EOLIZARD” (Prof. L. Vignoli).

Il successo del convegno di Viterbo rafforza il ruolo del Progetto LIFE Lanner come esempio di conservazione attiva e integrata del Falco lanario.

Un particolare ringraziamento va alla nuova Rettrice dell’Università della Tuscia prof.ssa Tiziana Laureti ed al Pro-Rettore prof. Daniele Canestrelli per supportato l’iniziativa ed averla ospitata nella prestigiosa Aula Magna del Rettorato, garantendo un importante momento di confronto e divulgazione scientifica a tutti i partecipanti.


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