Prima o poi a ogni europrogettista
accade di essere interpellato per elaborare un progetto a titolo gratuito, con
la promessa di una consulenza “a buon fine” se il progetto sarà finanziato. Ci
sono vari motivi per cui tali proposte vanno gentilmente rifiutate, soprattutto
se si è già dei professionisti del settore e, di per sé, sono talmente ovvi da
non dover essere neanche illustrati. Quel che è certo è che se tutti i
progettisti europei rifiutassero di elaborare progetti a buon fine nessuno si
sognerebbe di chiedere consulenze gratuite e ci sarebbe più lavoro per tutti
con compensi più giusti.
Elaborare progetti a
valere su finanziamenti europei è un lavoro lungo, a volte noioso, a volte
avvincente, ma che necessita dell’adeguata professionalità, di esperienza, di
molto tempo per essere svolto a dovere e comporta lavorare con la pressione
delle scadenze. Nonostante ciò, mentre non ci si sognerebbe mai di chiedere a
un idraulico o a un dentista di lavorare gratis, all’europrogettista spesso
capita, sebbene elaborare un progetto impegna settimane o mesi di lavoro e può generare
enormi introiti economici di cofinanziamenti europei, a differenza di altri
mestieri.
Ecco, a mio avviso,
alcuni buoni motivi per non elaborare progetti gratuitamente dal punto di vista
professionale (il volontariato è un’altra cosa):
Il rischio non può
ricadere solo sul consulente
Il committente potrebbe
dire “ma se il progetto non verrà approvato io ci rimetto” avendo pagato la
progettazione. Ragionamento comprensibile, ma allo stesso tempo, perché tutto
il rischio di un eventuale insuccesso dovrebbe ricadere sul progettista europeo,
che avendo lavorato gratis ci rimetterebbe in toto, e per nulla sull’ente
committente? Parliamo di mesi di lavoro! Tale rischio è, tra l’altro, solo in
parte dovuto alla qualità del lavoro svolto dall’europrogettista, perché può
dipendere dall’inaffidabilità dei partner di progetto scelti dal committente,
da decisioni dell’ultimo minuto di non presentare il progetto o dall’idea di
fondo non adatta al bando ma non modificabile dal progettista.
Dignità umana
Proporre di lavorare
gratis è disonorevole per il committente, altrettanto disonorevole è lavorare
gratis per chi accetta, corrisponde a una mancanza di rispetto per sé stessi e
per le proprie capacità (per quanto mi riguarda, per quanto ami il lavoro,
ritengo più appaganti altre attività gratuite come stare in famiglia o camminare in un bosco).
Rispetto della
Costituzione italiana
Visto
che se ne parla tanto, ricordo che l’articolo 36 della Costituzione impone una retribuzione proporzionata per ogni prestazione lavorativa
resa. Inoltre, la Cassazione ha stabilito in una recente sentenza che “Ogni
attività lavorativa è presunta a titolo oneroso salvo che si dimostri la
sussistenza di una finalità di solidarietà in luogo di quella lucrativa…”(sentenza 26.01.2009 n° 1833).
Equità sociale
Non è ben chiaro perché il consulente dovrebbe
elaborare il progetto gratuitamente, magari in estate a causa delle scadenze,
senza poter andare serenamente in ferie o altro, mentre contemporaneamente tutto il personale
fisso dell’ente che richiede la progettazione gratuita (dal portiere al
direttore generale) riceve uno stipendio e può andare in vacanza con le ferie
pagate. Questo, a fronte della possibilità del consulente di essere il
“generatore” di un introito per l’ente di centinaia di migliaia di euro, a
volte anche milioni, garantendo spesso la sussistenza dei posti fissi dell’ente,
anche di quelli che rappresentano solo un costo.
Come rifiutare una proposta così allettante come
lavorare gratis, senza scendere sul piano di chi abbiamo di fronte?
Di fronte a queste richieste, il gentile rifiuto
può essere espresso in vari modi, come “Sarebbe bello lavorare per la gloria,
ma non me lo posso permettere, ho famiglia e molte spese” o “Per fortuna ho
clienti che sono disposti a pagare affinché lavori con loro e, per fortuna, non
ho bisogno di ulteriore visibilità”, solo per citare le forme più gentili.
Per esprimere un rifiuto più deciso, si possono
esprimere le motivazioni che ho esposto sopra.
Sono certo che quando si ha di fronte un
committente ragionevole e cosciente dello sforzo necessario, sia possibile
trovare dei punti di incontro tra 0€ e la cifra che si merita, ma vi è anche da
dire che se il punto di partenza della trattativa è 0 difficilmente si troverà
un punto d’incontro, perché significa che chi avete di fronte non ha capito le
basi del ragionamento.
AGGIORNAMENTO del 14/08/2018: Il TAR della Calabria ha sancito che non è possibile espletare bandi pubblici che non prevedano un compenso, visto che l'ordinamento italiano prevede che il compenso sia proporzionato alla quantità e qualità del lavoro svolto.
AGGIORNAMENTO del 14/08/2018: Il TAR della Calabria ha sancito che non è possibile espletare bandi pubblici che non prevedano un compenso, visto che l'ordinamento italiano prevede che il compenso sia proporzionato alla quantità e qualità del lavoro svolto.