lunedì 10 marzo 2025

La Tv generalista per pubblicizzare progetti concreti per la natura, a Geo su Rai3 per LIFE LANNER

Ieri sono andato negli studi di Rai3 alla trasmissione Geo a parlare del falco lanario e del progetto Life Lanner - Falco biarmicus feldeggii che stiamo portando avanti nel Lazio come Riserva Naturale Lago di Vico e tanti valorosi partner. Sono rimasto molto soddisfatto dello spazio che ci hanno dato, della competenza e gentilezza del personale della trasmissione che è utilissima per parlare di ambiente e natura italiana! Tornando a casa, riflettevo di quanto sia importante parlare di tutela della natura con concretezza anche in TV e lanciare messaggi di condivisione!

In studio Stefano Picchi a Geo su Rai3 marzo 2025 con Emanuele Biggi
In studio Stefano Picchi a Geo su Rai3 marzo 2025

 
In questo caso il progetto LIFE LANNER per il raro falco lanario, un progetto sul quale sono lieto si sia soffermata l'attenzione della attenta redazione di Geo di Rai3 che mi ha invitato a parlarne come project manager.

Oltre 1 milione di telespettatori hanno visto la puntata e mi auguro abbiano imparato qualcosa su questa specie dimenticata per troppo tempo, e di cui in Italia ospitiamo le ultime sparute coppie (poche decine).

Sarà servito? servirà? penso di si. In tempi di grandi discorsi sul finanziamento della tutela ambientale e della biodiversità, sostenibilità aziendale e quant'altro mancano spesso nel dibattito e esempi specifici e non facili come questo.
Qui un piccolo estratto del servizio, reperibile su RaiPlay, Geo, Rai3, puntata del 4/3/202 dove ovviamente menziono il pregevole LIFE PROGRAMME cofinanziatore europeo del progetto, che trovate descritto nel sito www.lifelanner.eu . Mentre qui vi è la puntata integrale su RaiPlay dove il nostro servizio è dal minuto 34 (potete scorrere il cursore fino a lì) .

In studio Stefano Picchi a Geo su Rai3 marzo 2025 con Emanuele Biggi
In studio Stefano Picchi a Geo su Rai3 marzo 2025 con Emanuele Biggi

martedì 11 febbraio 2025

Quali saranno le carriere più promettenti nella conservazione della natura fra 10 anni?

Penso che, fra 10 anni, alcune delle carriere più promettenti nella conservazione della natura saranno queste, alcune lo sono già, dunque...prepariamoci ragazzi!


  1. Specialisti in Restauro Ecologico:
    • Lavorano per ripristinare ecosistemi danneggiati, utilizzando tecniche avanzate di biotecnologia e ingegneria ecologica per riportare la biodiversità in aree degradate.
  2. Gestori di Dati Ambientali:
    • Con l'aumento dell'uso della tecnologia, ci sarà una crescente necessità di esperti che possano analizzare grandi quantità di dati per monitorare la salute degli ecosistemi, prevedere cambiamenti climatici e informare le politiche di conservazione.



  1. Biologi della Conservazione con Specializzazione in Genetica:
    • La comprensione della genetica delle popolazioni sarà cruciale per la conservazione di specie a rischio, utilizzando tecniche come l'editing genetico e la selezione assistita per aumentare la resilienza delle specie all'ambiente spesso ormai modificato.
  2. Esperti in Gestione delle Aree Protette:
    • Con l'espansione delle aree marine e terrestri protette, ci sarà bisogno di professionisti che sappiano gestire queste aree in modo sostenibile, bilanciando conservazione con le esigenze delle comunità locali.
  3. Educatori Ambientali e Comunicatori della Scienza:
    • La comunicazione efficace delle problematiche ambientali e delle soluzioni di conservazione sarà essenziale per cambiare comportamenti, politiche e pratiche. Questi professionisti si occuperanno di educare il pubblico, le scuole e i decisori politici.
  4. Innovatori nel Design Sostenibile:
    • Architetti e designer che integrano principi di conservazione nella progettazione di edifici, infrastrutture e comunità urbane che coesistano con la natura, riducendo l'impatto ambientale.
  5. Tecnici di Droni per la Conservazione:
    • Utilizzando droni per il monitoraggio della fauna, la mappatura degli habitat e l'implementazione di interventi di conservazione in aree difficili da raggiungere.
  6. Esperti in Politiche Ambientali e Legislazione:
    • Professionisti che lavorano nell'ambito della creazione e implementazione di leggi e regolamenti per la protezione dell'ambiente, assicurando che le pratiche di conservazione siano sostenute legalmente.
  7. Specialisti in Gestione delle Invasive Species:
    • Con l'aumento delle specie invasive, ci sarà bisogno di esperti che possano gestire e mitigare gli impatti di queste sugli ecosistemi naturali.
  8. Ricercatori in Clima e Conservazione:
    • Studiando come il cambiamento climatico influisce sugli ecosistemi, sviluppando strategie per adattare gli sforzi di conservazione ai nuovi scenari climatici.

Queste carriere non solo offriranno opportunità professionali, ma saranno anche essenziali per affrontare le sfide ambientali globali del prossimo decennio.

giovedì 6 giugno 2024

Come adeguare le attività di un set cinematografico alle esigenze di conservazione di parchi naturali e aree protette?

Girare un film o una serie televisiva in un'area naturale protetta può essere entusiasmante, ma può rappresentare una sfida significativa per la produzione e grandi responsabilità, soprattutto per quanto riguarda l'uso di scenografie che prevedono la sistemazione provvisoria di piante ad esempio per creare una ambientazione tropicale. Proteggere l'ecosistema locale è fondamentale, soprattutto quando si utilizzano piante alloctone per ricreare scenografie esotiche. 

Su un set occorrono mille attenzioni!

Vi indico alcune linee guida su come farlo in modo sostenibile e rispettoso dell'ambiente:

1. Pianificazione del set

La preparazione delle riprese deve includere una valutazione dettagliata dell'area e delle specie vegetali che verranno utilizzate. È essenziale scegliere piante che possano essere coltivate in vaso e provenienti da vivai certificati, garantendo che non ci siano rischi di radicamento e diffusione nel terreno.

2. Misure preventive

Prima di introdurre piante alloctone sul set, devono essere prese alcune misure per prevenire la diffusione involontaria di queste specie:

    • Passaporti di legge: le piante devono essere accompagnate da un passaporto che ne attesti la provenienza e la conformità alle normative.

    • Eliminazione delle parti riproduttive: nei vivai, tutte le parti delle piante contenenti semi o potenzialmente in grado di produrli devono essere rimosse.

    • Teli protettivi: sotto le piante con rizomi devono essere posizionati teli di tessuto non tessuto per prevenire la dispersione.

3. Monitoraggio durante le riprese

Durante le riprese, è essenziale un monitoraggio costante delle piante. Controllare regolarmente l'integrità dei vasi e dei teli protettivi per garantire che non vi siano segni di dispersione nell'ambiente naturale.

4. Rimozione e smaltimento

Conclusa la fase di riprese, tutte le piante esotiche devono essere rimosse dall'area. Assicurarsi che nessuna pianta venga lasciata accidentalmente sul posto è fondamentale. Le piante rimosse devono essere smaltite correttamente per evitare la loro diffusione nell'ambiente.

5. Controlli post-produttivi

Dopo la conclusione delle riprese, è fondamentale effettuare controlli periodici dell'area per verificare che non vi sia stata alcuna diffusione delle piante esotiche. Questi controlli devono continuare per un periodo sufficiente a garantire che l'ecosistema locale non sia stato compromesso.

Conclusione

Seguendo queste linee guida, è possibile ridurre al minimo l'impatto delle attività di un set cinematografico sulle aree protette. La collaborazione tra le produzioni cinematografiche e le autorità di conservazione è fondamentale per preservare la bellezza naturale e la biodiversità di questi luoghi meravigliosi, assicurando che possano essere goduti dalle future generazioni. Trasformare la passione per il cinema in un atto di amore e rispetto per la natura è un obiettivo raggiungibile e doveroso.

Stefano Picchi

Europanatura Blog 

giovedì 4 gennaio 2024

Come trovare fondi privati per la natura?

Come trovare fondi privati per la conservazione della natura è la domanda da un milione di dollari a cui ha cercato di rispondere un seminario che ho organizzato con Francesco Marcone, Carolina Havely, Tilmann Dissellhof e Peter Howell qualche mese fa. Il "European Conservation Finance Boot Camp" si è tenuto dal 2 al 5 maggio 2023. E' stato ospitato dal WWF Italia e organizzato da NABU International , The Conservation Finance Network  ed Eurosite - the European Land Conservation Network, e finanziato da LIFE Programme, con tre giorni di intense presentazioni e discussioni che hanno mostrato molte opzioni per coinvolgere denaro privato. La sede del boot camp è stata il bel campeggio Terre di Sacra, Capalbio Glamping, Toscana, Italia.

Stefano Picchi conservation finance expert at Bootcamp Italy Capalbio
Apertura della mia sessione su Fondi pubblici/privati

Il compito è stato quello di fondere in modo significativo denaro privato e pubblico per finanziare progetti di ripristino della natura che soddisfino gli obiettivi delle parti private coinvolte e gli interessi pubblici. Non esiste uno standard aureo, una taglia unica o la pietra filosofale per fare questo. Ogni progetto di tutela naturalistica ha le sue esigenze, le sue regole, specifiche parti interessate, imprese interessate e una comunità che deve avere voce in capitolo. La grande sfida consiste nell'abbandonare i sentieri battuti, pensare in modo creativo e incontrare nuovi amici in un ambito che gli ambientalisti spesso vedono come il loro antagonista: il settore privato.

La domanda urgente è come superare le differenze culturali e garantire che la natura non diventi un'altra merce in vendita, come già vediamo con l'acqua e le sementi, che dovrebbero essere un bene comune ma che in molti casi sono passati al possesso privato. 

Bootcamp capalbio party
Un momento conviviale del seminario

#funding #lifeenplc LIFE Programme #wwfitaly #natura

A questo proposito ti invito a leggere: