Negli ultimi anni ho lavorato con il WWF e altre organizzazioni europee sulle aree naturali di proprietà privata e voglio raccontarvi qualche nozione sulla situazione italiana. Per chi fosse interessato ho pubblicato con F. Marcone un manuale per i proprietari privati.
L'Italia, una terra ricca di storia, cultura e paesaggi mozzafiato, è anche un gioiello di biodiversità. Con ben 871 aree protette che coprono oltre 3 milioni di ettari di terra e circa 2,85 milioni di ettari di mare, il nostro Paese vanta un patrimonio naturale vastissimo. Ma come viene gestito e, soprattutto, protetto questo inestimabile tesoro, specialmente quando si tratta di terreni di proprietà privata? Scopriamolo insieme!
L'importanza nascosta della conservazione privata
Spesso pensiamo alle aree protette come enti statali o regionali, ma in Italia, le entità private giocano un ruolo cruciale. Circa il 5,6% delle aree naturali protette – ovvero 49 delle 871 aree elencate ufficialmente – sono gestite da soggetti privati, incluse ONG e Fondazioni. Questo è particolarmente significativo in un Paese con una forte tradizione agricola, dove l'agricoltura ha storicamente avuto la precedenza sulla conservazione del suolo privato.
Tuttavia, le aziende agricole, pur non essendo riconosciute come enti gestori della Rete Natura 2000, svolgono un ruolo chiave nella protezione e valorizzazione delle risorse naturali. Molte di esse si trovano all'interno delle aree Natura 2000, che coprono circa il 19% del territorio terrestre e oltre il 13% del territorio marino nazionale. In particolare, oltre 214.535 aziende agricole ricadono in comuni con aree Natura 2000, rappresentando il 12,8% delle aziende agricole censite da ISTAT nel 2010, e il 15% del totale delle aziende agricole rilevate nell'indagine ISTAT SPA 2013.
Chi lavora per la conservazione? Un mosaico di attori
La conservazione del territorio privato in Italia è un'impresa collettiva che coinvolge diversi attori:
- Università agrarie e comuni agricoli: Presenti soprattutto nel centro-sud, gestiscono collettivamente risorse naturali come terreni agricoli, foreste, pascoli e risorse idriche. Sono riconosciute come entità private e promuovono pratiche agricole sostenibili e la conservazione del paesaggio rurale.
- Associazioni fondiarie: Organizzazioni indipendenti di proprietari terrieri privati riconosciute come associazioni di promozione sociale. Possono agire come "land trust", fornendo la gestione del terreno (principalmente pascolo e coltivazione) senza detenere il diritto d'uso. La loro utilità risiede nel promuovere pratiche agricole sostenibili e la conservazione delle aree naturali.
- Organizzazioni non governative (ONG): Come il WWF Italia, LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli), FAI (Fondo Ambiente Italiano), Slow Food e Legambiente, che lavorano attivamente per la protezione della biodiversità e la conservazione del suolo.
- Fondazioni private: Ad esempio, Fondazione Giustiniani Bandini, Fondazione Portus, Fondazione Zegna. Ci sono anche Fondazioni come Fondazione Cariplo e Fondazione CON IL SUD che promuovono e finanziano progetti per la valorizzazione del paesaggio rurale e lo sviluppo sostenibile.
Supporto e incentivi: Un aiuto concreto
Per incoraggiare la conservazione, l'Italia offre una serie di strumenti legali, politici e finanziari:
- Quadro normativo: La Costituzione italiana sottolinea la funzione sociale della proprietà e l'importanza della protezione ambientale e l'uso sostenibile dei territori. Leggi come il "Testo Unico in Materia Ambientale" (legge 152/2006) e la Politica Agricola Comune (PAC) dell'UE guidano la gestione sostenibile del territorio, supportando gli agricoltori, migliorando la produttività agricola, garantendo la sicurezza alimentare e affrontando il cambiamento climatico e l'uso sostenibile delle risorse naturali. Alcuni terreni privati possono anche essere soggetti a Valutazione d'Impatto Ambientale (VIA).
- Esenzioni fiscali: Esistono diverse agevolazioni, come le esenzioni IRPEF per agricoltori diretti e imprenditori agricoli professionali, l'esenzione TASI per tutti i terreni agricoli e agevolazioni IMU per specifiche destinazioni. Inoltre, sono previste esenzioni per le tasse di successione e donazione di terreni agricoli tra ascendenti e discendenti entro il terzo grado di parentela, a patto che il beneficiario coltivi o gestisca direttamente la terra per un minimo di 6 anni.
- Finanziamenti e contributi diretti:
- Fondi PAC: Sostegni diretti agli agricoltori tramite il Fondo Europeo Agricolo di Garanzia (FEAGA) e programmi di sviluppo rurale (FEASR), con fondi europei allocati a livello regionale.
- Strumento finanziario LIFE: Finanziamenti per progetti di protezione del territorio, della natura e dell'ambiente, proposti da enti pubblici o privati.
- Pagamento per i servizi ecosistemici (PES): Transazioni volontarie per la fornitura di servizi ecosistemici.
- Piani di sviluppo rurale e leggi regionali: Fondi per la conservazione e il miglioramento degli ecosistemi agricoli, inclusi pagamenti agroambientali e misure agroforestali.
- Bandi e agevolazioni specifiche: Come il "Bonus donne in campo" o le aste ISMEA per l'acquisto di terreni agricoli. L'AGEA (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura) offre contributi per l'arrangiamento e la manutenzione di terreni agricoli con alti valori naturalistici o paesaggistici.
- Incentivi per le donazioni: Le aziende e i privati che sostengono finanziariamente organizzazioni per scopi ambientali possono beneficiare di detrazioni fiscali significative. Le aziende possono dedurre l'importo donato fino al 10% del reddito totale dichiarato, con possibilità di riportare l'eccedenza. I singoli individui possono detrarre il 30% dell'importo donato (fino a 30.000 euro) o dedurre l'importo entro il 10% del reddito totale. Queste agevolazioni si applicano anche alle donazioni in natura.
Responsabilità sociale d'impresa e certificazioni
Anche le aziende giocano un ruolo, non solo tramite sponsorizzazioni ma anche attraverso progetti di compensazione e mitigazione della biodiversità. Grandi nomi come Eni, Barilla e Ferrero implementano iniziative di responsabilità sociale d'impresa (CSR) per proteggere la biodiversità e promuovere la conservazione del territorio. Il WWF Italia, ad esempio, coinvolge i conservazionisti privati nel programma "Oasi affiliate".
Inoltre, diverse certificazioni ed etichette promuovono pratiche sostenibili e l'accesso al mercato per prodotti rispettosi dell'ambiente:
- Biologico (BIO): Il 16% dei terreni agricoli in Italia sono certificati biologici.
- UNI 122233: Standard per la produzione integrata, che bilancia metodi biologici, tecnici e chimici per una migliore qualità del prodotto e protezione ambientale.
- Global G.A.P.: Definisce buone pratiche agricole riconosciute a livello internazionale.
- SQNPI (Sistema Qualità Nazionale Produzione Integrata): Standard volontario nazionale per le aziende agricole e agroindustriali.
- FSC/PEFC: Certificazioni per la gestione forestale sostenibile.
- Fairtrade: Stabilisce standard sociali, economici e ambientali per la produzione sostenibile.
- ICEA: Certifica entità che si impegnano a migliorare le loro prestazioni economiche, sociali e ambientali.
- Demeter: Certificazione per prodotti biologici derivanti da agricoltura biodinamica.
- KM 0: Promuove filiere corte, con produttori e consumatori entro un raggio massimo di 100 km.
- Carbon Footprint: Misura le emissioni di gas serra lungo il ciclo di vita di un prodotto.
A livello regionale, esistono marchi come "Agriqualità" in Toscana, "Qualità Controllata" in Emilia-Romagna, "Prodotto di Qualità" in Puglia e "Natura in Campo – I prodotti dei parchi" nel Lazio. Progetti come "Terre dell’Oasi" promuovono prodotti biologici certificati all'interno delle aree naturali del WWF e dei siti Natura 2000.
Storie di successo: Le oasi italiane
Per comprendere l'impatto di questi sforzi, basta guardare ad alcuni esempi concreti:
- L'Oasi di Maccarese (Roma): Un'area di circa 353 ettari, un tempo degradata e a rischio, è stata affidata da un proprietario privato al WWF Italia per oltre 35 anni. Oggi è riconosciuta come sito Natura 2000 e Riserva Statale, con un'eccezionale ricchezza di flora e fauna, frutto di un'attenta gestione e ripristino ambientale.
- L'Oasi di Orbetello (Toscana): Caratterizzata dalla presenza di migliaia di uccelli migratori, è una Zona a Protezione Speciale (ZPS) e sito RAMSAR, nonché una delle prime aree protette dal WWF negli anni '60. È diventata un modello di integrazione tra protezione e gestione produttiva sostenibile delle aree costiere.
Queste iniziative dimostrano come la collaborazione tra enti pubblici, privati e la società civile sia fondamentale per salvaguardare il nostro inestimabile patrimonio naturale. La conservazione del territorio privato in Italia non è solo una questione di tutela ambientale, ma anche di valorizzazione economica, sociale e culturale, garantendo un futuro più sostenibile per tutti.